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Una balattetta d’amore, ma non sentimentale (anzi, piuttosto, averroistica) per il decennale della sua (non) morte. Una riflessione più poetica che critica (e più prosaica che poetica). Per ricordare la lezione dissidente di un Maestro irriverente. Per ricordare la felicità disperante dei suoi versi. E per dimenticare la poesia in posa dei nostri tempi, il suo respiro corto e pesante. Qui, nello scrittoSanguineti e il buco buio del suo silenzio. 




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Quando Petrarca si voltò a guardare

Il respiro soffocato di Tiberio

Un inedito commentato da Eugenio Lucrezi

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Lorenzo Gattoni su "Perigeion"

Kundry metafisica e selvaggia

Un inedito commentato da Maurizio Cucchi

Intervista su "La Recherche"